La luce del computer fa invecchiare la pelle?

Tutti noi, più volte al giorno, ci serviamo di dispositivi come lo smartphone, il PC e il tablet. Si calcola che ogni persona possieda circa quattro device, tra computer, cellulari e altri strumenti: ciò significa trascorrere ore e ore davanti allo schermo, ed essere esposti alla cosiddetta luce blu. Tra l’altro con l’introduzione dello smartworking a causa del recente lock-down, il numero di ore trascorso davanti ai dispositivi elettronici è sicuramene aumentato e, questa circostanza, non è senz’altro un bene.

Avrete senza dubbio sentito parlare di High Energy Visible, o semplicemente HEV: una componente naturale delle radiazioni del sole, che assume una tonalità azzurrina ed è responsabile di numerose malattie della pelle e anche degli occhi. Luce blu e invecchiamento cutaneo sono strettamente collegati, il che è stato provato da diversi studi recenti.
Insomma non ci sono dubbi in proposito: la luce del pc fa invecchiare la pelle e anche quella prodotta da altri dispositivi.

Perché la luce blu è pericolosa?

Nell’ambito dell’energia solare, la luce blu comporta meno rischi rispetto ai ben noti raggi ultravioletti: la sua lunghezza d’onda è infatti maggiore, ragion per cui arriva fino a noi con intensità decisamente inferiore. Diventa un problema, invece, quando viene emessa dai monitor digitali e si caratterizza per una potenza di 1.000 volte più alta rispetto a quella standard.

In questo caso penetra in profondità nel derma, deteriora strutture fondamentali come il collagene e l’elastina e, con gli anni, provoca la formazione di macchie e rughe più o meno marcate. Si tratta di un nemico subdolo, perché i suoi effetti non sono immediatamente visibili: lo stress ossidativo si accumula pian piano, in maniera lenta ma costante e inesorabile.

Dunque, la luce del computer fa invecchiare la pelle? La risposta è sì, come testimoniano vari esperti. Non a caso in paesi come la Cina si usa l’espressione “3C Ageing”, dove le tre “C” stanno per Città, Comunicazioni e, appunto, Computer.

Come difendersi dall’invecchiamento cutaneo causato dalla luce blu

Una delle soluzioni più valide contro queste radiazioni consiste nei cosmetici anti luce blu. L’ideale è una crema solare con fattore di protezione 30, da adoperare anche in casa: è necessario prendere le dovute precauzioni specialmente tra le mura domestiche, poiché è soprattutto qui che si utilizzano device come il PC e lo smartphone.
Bisognerebbe applicare il prodotto più volte al giorno, in particolare se si prevedono molte ore di fronte allo schermo. Una volta appurato che luce blu e invecchiamento cutaneo sono connessi, è essenziale correre ai ripari per non andare incontro a rughe premature.
A questo punto vi starete chiedendo: c’è un limite di tempo da passare al computer che non deve essere superato? La questione non è così semplice, dato che i danni da luce blu sono cumulativi. In sintesi, una mezz’ora quotidiana può nuocere anche più di una dose elevata di HEV una volta ogni tanto. Ciò che conta è proteggere il derma con una preparazione adatta.

Luce blu e invecchiamento cutaneo: qualche altro consiglio

Per il resto, i professionisti di skin care suggeriscono di arricchire la dieta con frutta e verdura fresca: cibi di questo tipo contengono sostanze antiossidanti, utili nella lotta ai radicali liberi. Sono perfetti i mirtilli, i lamponi, le fragole, le prugne, le cipolle, i carciofi e i broccoli.

Il rapporto tra luce blu e invecchiamento cutaneo è attualmente soggetto a moltissime ricerche scientifiche. Si sta pensando di sperimentare dispositivi che non emettano High Energy Visible, almeno in certe modalità come quella notturna. Ad ogni modo, per ora è possibile arginare la problematica con una crema efficace, che dovrebbe diventare un elemento fisso nella beauty routine.

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